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ARTROSI NEL CANE: LA TERAPIA

L’infiltrazione articolare rappresenta una tecnica terapeutica importante nel trattamento di alcune patologie dell’apparato locomotore,. Trova principali indicazioni nella patologia degenerativa (osteoartrosi) ed infiammatoria (artrite) e nella patologia tendinea (peritendiniti, tendiniti e tendinopatie inserzionali).
ARTROSI GINOCCHIO CANE:

La terapia infiltrativa presenta numerosi vantaggi, primo fra tutti la possibilità di introdurre il farmaco direttamente nel sito d’azione richiesto con miglioramento della sintomatologia clinica dolorosa, ripresa della mobilità articolare e riduzione del consumo dei farmaci (antiinfiammatori, antidolorifici, etc…) abitualmente utilizzati per la terapia dell’artrosi; inoltre è una tecnica di rapida esecuzione e poco rischiosa per il paziente, soprattutto se utilizzata con l’ausilio dell’ecografia; infatti la procedura eco-guidata, permette di seguire “passo-passo” la traiettoria dell’ago e l’introduzione del farmaco dentro l’articolazione, evitando danni alle strutture peri-articolari (vasi e nervi) e riducendo al minimo l’eventualità di andare fuori “bersaglio”, con conseguente inefficacia del trattamento.
Oltre ai cortisonici, dotati di sola azione anti infiammatoria e pertanto destinati ad ottenere, nella migliore delle ipotesi, un successo momentaneo, il farmaco più utilizzato è l’acido ialuronico (HA), componente naturale della cartilagine e del liquido sinoviale; esso lubrifica e assorbe gli shock subiti dall’articolazione durante i movimenti. L’infiltrazione intra-articolare di acido jaluronico è indicata nel trattamento conservativo delle malattie degenerative articolari: gonartrosi (artrosi del ginocchio), coxartrosi (artrosi dell’anca), artrosi della spalla, etc… Tale procedura, se praticata in maniera corretta, procura un sollievo dal dolore a lungo termine; inoltre il trattamento è sostanzialmente privo di effetti collaterali. L’acido ialuronico rimane infatti confinato dentro l’articolazione dove svolge una funzione meccanica (lubrifica l’articolazione) ed una funzione “biologica” , aumentando la qualità della cartilagine.
Nell’artrosi l’integrazione con condroprotettori ha una sua rilevanza nelle fasi iniziali e soprattutto come prevenzione li dove esistono fattori predisponenti come difetti di appiombo, sublussazioni , eccesso di carico ,intensa attivita’ e predisposizione di razza.Nelle forme avanzate l’integrazione con condroprotettori ha un valore scarso.
Negli ultimi anni si sta sviluppando l’infiltrazione intrarticolare e periarticolare con PRP (Platet Rich Plasma)
le piastrine funzionino da starter fisiologico e modulatori per la riparazione, i molteplici fattori di crescita (TGF, PDGF, EFG.. ecc) promuovano la proliferazione e migrazione cellulare non che la sintesi proteica e in fine altri modulatori vadano ad agire sulla rivascolarizzazione del tessuto

Il sangue è composto da una parte corpuscolata costituita da cellule e una parte liquida contenente proteine, ormoni e nutrienti. Le cellule ematiche della parte corpuscolata sono i globuli rossi (eritrociti), i globuli bianchi (leucociti), e le piastrine. La parte liquida cioè il plasma è formato invece dal 90% di acqua con l’aggiunta di proteine e ormoni. Per separare le diverse componenti del sangue viene usato un procedimento chiamato centifugazione che accellera la separazione di corpi che hanno diversa densità.
La centrifugazione ci darà una divisione ben netta tra il plasma e la parte cortuscolata; la parte più densa disposta in fondo alla provetta mentre quella meno densa cioè il plasma nella parte soprastante.

Basterà quindi prelevare la parte superiore della nostra provetta per avere il nostro “plasma arricchito di piastrine” cioè il plasma e la parte di piastrine/globuli bianchi. Ottenuto il nostro PRP si infiltra con una siringa direttamente sul tessuto danneggiato .Personalmente associo questa tecnica con prodotti omotossicologici che agiscono in sinergia con le piastrine .
L’infiltrazione si effettua ad intervalli settimanali con cicli di 5- 10 applicazioni a secondo della gravita’’Durante il trattamento non si devono assumere antinfiammatori perche’ annullano l’azione del PRP che richiama sangue nella zona per riparare i tessuti danneggiati .Il PRP trova inoltre indicazione per le riparazioni tessutali nei processi artrosici a carico della colonna vertebrale e per accellerare la formazione del callo osseo nelle fratture.

Affermazioni derivanti dalla mia pratica professionale

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